INFINITY
Parte 4: NON È LA CLASSICA SAGA STARLINIANA
di FABIO VOLINO
I Vendicatori creati da Stan
Lee e Jack Kirby
Il Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
Thunderstrike creato da Tom DeFalco e Ron Frenz
Carlo Monni Supervisione
rossointoccabile Consulenza, ispirazione e parole tonanti
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Calabroni
"Che dire, Nikki?" afferma Everett Ross "Questa storia sta
assumendo più ramificazioni di una soap opera. Con la differenza che io sono un
miglior narratore".
"Mai conosciuto modestia, Ross?" ribatte la donna.
"No, se è una bella donna presentamela pure".
"Non voglio nemmeno sapere se era una battuta. Vai avanti e basta".
LE
REGOLE DELL'INGAGGIO
Luna, Zona Blu.
Con una raffica proveniente da una delle sue armi, il Cancellatore disperde
le fila degli eroi. Ma lo smarrimento dura solo un istante e la furiosa battaglia
ha inizio.
Il Campione si lancia subito contro Drax, quasi avesse intuito che lui è
l'avversario più forte a sua disposizione. O, più prosaicamente, rivuole la
Gemma un tempo appartenuta a lui.
I colpi che i due si scambiano sono tremendi e creano piccole onde sismiche
sotto di loro, ma vengono tutti parati. Fino a quando Arthur Douglas non nota
una piccola apertura e tira un potente pugno al volto di Tryco Slatterus.
Costui però sembra incassarlo con facilità e, quando si volta per guardare
dritto negli occhi Drax, un sorriso è dipinto sul suo volto. Ha trovato un
degno avversario.
E dunque replica a sua volta: la cosa successiva che Arthur Douglas ricorda è
che sta rotolando sul terreno. "Ho sentito il colpo" è il suo
pensiero.
Probabilmente sente ancora qualcosa quando il Campione precipita su di lui,
facendolo sprofondare nel suolo. Ma per quanto forti siano i colpi, non
scalfiggono la forza di Drax, che poco dopo rispedisce al mittente quanto ha
appena ricevuto. Tryco Slatterus sta per attaccare nuovamente quando una mazza
lo centra al volto, facendogli perdere l'equilibrio.
"Spero non ti dispiaccia una mano" dice Thunderstrike.
"Non è certo il momento delle faide personali" ribatte Drax "Il
tuo aiuto è il benvenuto".
I due eroi cominciano ad intensificare i loro attacchi ed i loro colpi e contro
di loro il Campione può ben poco: laddove un pugno viene parato, un altro va a
segno. Un tipo di confronto che Drax può sostenere all'infinito.
"Insieme ora. Per finirlo" propone Drax.
C'è poi un nuovo impatto devastante, che spedisce un Campione in stato di
incoscienza nello spazio aperto.
"Se continua così sarà una passeggiata" dice Thunderstrike.
GLI
ARCIERI PREFERISCONO LE BIONDE
New York, abitazione di Clint Barton.
"Clint" chiede Belinda Healey "Andresti in cucina a preparare
dei drink?".
"Non so se faccio bene a lasciarvi da sole".
"Su, che non mordiamo mica" sorride la spia russa.
L'eroe allora si allontana e le due donne si siedono su un divano. "Vi
conoscete da molto, tu e Clint" dice Belinda dopo qualche secondo.
"Praticamente fin da quando ci è venuto in mente la pazzia di andare in
giro in spandex".
"Mi ha fatto vedere una foto del tuo primo costume, eri affascinante già
allora".
"Sarei bella anche indossando un velo".
C'è qualche istante di silenzio.
"Senti" continua poi Belinda "A volte Clint si chiude molto
rispetto a certi argomenti".
"Ad esempio?".
"Quando accenno alla sua precedente compagna cambia subito
argomento".
"Vedi, è qualcosa di molto difficile per lui. Di sicuro ti sarai accorta
che tu le somigli molto. E Clint deve aver pensato anche a questo: e ci sono
cose che lui vuole decidere da solo, senza essere disturbato. Quando perse
Barbara, si ritirò in un esilio autoimposto da cui uscì solo molto tempo dopo.
Finalmente aveva capito che doveva andare avanti, l'avrebbe voluto anche
Barbara Morse. Ed anche adesso... forse ha già deciso. State insieme da
molto?".
"Alcuni mesi".
"Più che sufficienti. Conosco bene Clint e, se questa relazione lui
l'avesse vista solo come un palliativo per alleviare la sua perdita, te
l'avrebbe detto subito. È una persona molto schietta e sincera. No, questa per
lui è proprio una nuova storia, che vuole vivere fino in fondo. E tu vai
incontro alle sue aspettative, non te ne pentirai".
"Però... niente male" commenta Belinda.
"Cosa?".
"I termini che hai usato: palliativo, alleviare. Sei sicura di essere
russa?".
"Al 100%, nonostante abbiano fatto di tutto per farmi cambiare idea. Però
rimane la mia patria e la amo ancora. Forse è l'unica cosa che sia in grado di
amare".
"Anche se ti ho conosciuto solo oggi, sono sicura che non è così. Una
donna con una tale profondità d'animo troverà l'uomo della sua vita, forse è
già accanto a te".
In quel momento ritorna Clint Barton. "Ecco qua, dei bei drink per voi. Mi
dispiace, Natasha, ma non abbiamo la vodka, dovrai accontentarti di un gin and
tonic".
"Mai potuto sopportare la vodka" afferma la Vedova Nera.
"Sei una russa degenere" le sorride Belinda.
OSSERVA
E IMPARA
Zona Blu.
Mentre Thunderstrike dà man forte a Drax, gli altri Vendicatori, ovvero
Photon, Wonder Man, Fante di Cuori e Songbird, accerchiano Aron l'Osservatore
rinnegato.
Costui li osserva con disprezzo:"Siete solo dei banali terrestri, come
potete sperare di avere la meglio su di me?".
"Perchè non sono dei banali terrestri" interviene in quel momento
qualcun altro.
"Ah, Uatu, sapevo che non avresti resistito. Non potevi rimanere
impassibile di fronte a colui che ha causato la tua rovina".
L'Osservatore non replica e si rivolge ai Vendicatori:"Voi potete andare,
di lui mi occuperò io".
"Ne sei sicuro?" chiede Jack Hart.
"Sì, lo è" risponde in sua vece Simon Williams "Lui lo è
sempre".
"Pensaci bene, Uatu" interviene Aron "Potresti nuovamente
incorrere nel giudizio della nostra... della tua razza. Quella razza che faresti
bene a ripudiare". L'Osservatore ancora non ribatte. "Pensi forse di
potermi sconfiggere col silenzio?".
Intanto i Vendicatori si sono allontanati per andare ad aiutare gli altri eroi.
Inizia poi tra Aron e Uatu una battaglia fatta non di pugni e calci, ma giocata
sulla forza di volontà.
A
SPASSO CON SERSI
Palazzo dei Vendicatori.
"Allora" dice Leonard Samson "Com'è andato il colloquio tra
voi due?".
"È stato interessante" risponde Vagabond. Sersi annuisce.
"Priscilla, dimmi la tua opinione su Sersi".
"Beh, l'ho trovata un po' chiusa, un po' sulle sue, ma credo abbia i suoi
motivi personali per questo. Però è bello parlare con lei".
"Tutto qui?".
"Ecco...".
"Ti sei tenuta qualcosa dentro, dilla anche a noi".
"Vedi, Doc, l'ho notato nei suoi occhi: un peso che si porta dentro. E che
la condiziona. Non so cosa sia, ma secondo me fa male a far governare tutte le
sue azioni da ciò".
"Le azioni... o le inazioni. Tu cosa ne pensi, Sersi?".
"Potrebbe avere ragione" risponde l'eterna dopo qualche istante.
"Ora dimmi la tua opinione su Vagabond".
"È una ragazza allegra, spensierata, forse anche troppo spensierata.
Prende tutto un po' troppo alla leggera a volte, come se per lei fosse un
gioco. Mi ha parlato di suo fratello: quello è stato il motore che l'ha spinta
ad indossare questo costume. Ma se ancora oggi continua a portarlo... significa
che ci sono altre motivazioni. Spero per lei che sappia farvi fronte".
Doc Samson non ricorda da quanto Sersi abbia fatto un discorso così lungo.
"Cosa ne pensi, Priscilla?".
"In parte ha ragione. Sbaglia solo quando dice che prendo tutto alla
leggera: certe cose importanti le prendo seriamente e tra queste c'è il mio
voler tornare ad essere Vagabond. Forse nascondo questo mio intento dietro una
maschera di gaiezza: una maschera che mi sono costruita per dimenticare cos'ero
diventata".
"Sei stata travolta dal peccato?" chiede Sersi.
"Io sono diventata il peccato".
Silenzio. Samson dunque interviene:"Bene, sono felice per questi nostri
colloqui. Ti va di fare qualcosa di nuovo ora, Sersi?".
"Cosa?".
Doc tende la mano:"Ti va una passeggiata?".
L'eterna osserva lo psichiatra e non risponde.
"Dai, Sersi" interviene Vagabond "Se vuoi ti faccio compagnia.
Non c'è nulla di cui aver paura".
Sersi guarda la mano di Samson. "Allora?" chiede lui.
MISTICHEGGIARE
FA BENE ALLA SALUTE
Zona Blu.
Modred l'avverte subito: una fenomenale ed invisibile aura mistica che
circonda il corpo di uno degli Antichi dell'Universo. Uno di quelli ignoti agli
eroi.
Si chiama Valampor Mitrobelar ed è noto come il Mago. Proviene da un pianeta in
cui le arti mistiche erano bandite per via di una misteriosa strage causata dal
loro abuso. Un divieto che piuttosto che frenarlo ha incentivato il suo
entusiasmo, il suo desiderio di apprendere quanto più possibile sulle tecniche
e le consuetudini di queste arti.
Tomi proibiti e polverosi, parole dimenticate nel tempo sono stati i suoi
compagni di vita. Tuttavia, per quanto abbia cercato di isolarsi, alla fine non
è riuscito a nascondere questa sua passione agli abitanti del suo villaggio, i
quali lo hanno sorpreso nel sonno e, dopo un processo più che sommario, lo
hanno condannato a morte. L'unica punizione possibile per chi praticava le arti
mistiche, una punizione che sarebbe stata rigorosamente applicata.
Solo che è arrivato Oort ad impedirla: costui per buona misura ha annientato
tutta la popolazione del pianeta di Valampor Mitrobelar, che è rimasto alla
fine l'unico sopravvissuto. E, non essendoci altri suoi simili nell'Universo, è
diventato un Antico: il suo scopo di esistenza era ben chiaro. Ritiratosi su un
solitario satellite, ha perfezionato ulteriormente la sua versatilità nelle
arti mistiche, forte anche delle nuove energie in suo possesso. Fino a che Oort
non è tornato per farsi ricambiare il favore: ed il Mago lo ha accontentato.
Valampor Mitrobelar attacca Modred e, con una rapidità impressionante, lo
avvolge nelle bande cremisi di Cyttorak: il Mistico se ne libera con grande
sforzo.
"È peggio di quanto pensassi" pensa Modred "Anche per chi ha
sconfitto la follia del Darkhold".
Il Mistico prova a contrattaccare, ma gli scudi di Seraphim elevati dal Mago si
rivelano alquanto efficaci. Improvvisamente Modred sente che qualcosa gli
avvolge una caviglia: china lo sguardo e vede... un ramoscello di pianta. Il
Giardiniere.
Con la comprensione giungono anche numerosi altri filamenti, che premono con
forza contro Modred.
"Anche su questo desolato satellite può nascere la vita" commenta Ord
Zyonyz "Ed una vita può estinguersi. In entrambi i casi io ne sono
l'artefice".
"Ve l'avevo detto che questa era la tattica migliore da seguire" dice
lo Stratega "Ora il Cancellatore...".
Improvvisamente vi è un tremendo lampo di luce: le piante scompaiono nel nulla,
la strategia si rivela un fallimento e Modred è di nuovo libero.
"Adesso iniziamo a fare sul serio" dice il Mistico.
DIVERSO
UNIVERSO, STESSI PROBLEMI
Terra 621.
"Abraxas è scomparso" commenta il Presidente Rogers "Ma dov'è
Christine?".
"Non la si vede più da nessuna parte" afferma l'ex marito della
donna, Johnny Storm "Che sia...".
"No" nega con decisione il Dr. Destino "Prima che Christine
scatenasse tutto il suo potere contro Abraxas, ho avvertito l'emergere di
un'altra incredibile entità. Quella che ha nome Eternità".
"Eternità?" esclama Rogers "Cosa vuol dire questo?".
"Significa che c'è in ballo molto più di quanto avessimo immaginato. Ora
proverò a rintracciare la traccia mistica di Christine, poi la seguirò e farò
di tutto per aiutarla".
LA
PREMIATA DITTA RYKER
Ryker's Island.
"Come stai, Simon?".
"Ero certo che non avrei mai più risentito la tua voce, Harlan".
"Devo prenderla come un'offesa?".
"Cos'è che vuoi? Se mi hai telefonato è di certo per il tuo tornaconto
personale".
"Simon, ho marcito qui in prigione anche per troppo tempo: è giunto il
momento che esca".
"Un'evasione? Sei forse impazzito? Ed io dovrei anche aiutarti".
"È un favore che intendo ricambiare: in cambio ti consegnerò la perfetta
macchina da guerra, la migliore che sia mai stata creata".
"Parli di quel cyborg, Deathlok?".
"Sì, e tu sai bene che non è una fantasia, Simon. E non mentirmi dicendo
che una cosa del genere non ti interessa: pensa se lo impiegassi in Iraq.
Intere bande terroriste sgominate in un istante. E per avere questo devi solo
fare una piccola cosa".
"Ascolta, Harlan... Ci penserò, va bene? Devo fare in modo da non
compromettere la mia carriera militare".
"E poi... rimango pur sempre tuo fratello, Simon".
LE
PICCOLE MANIE DEL GRANDONE
Quinjet dei Vendicatori.
"Perchè quei due si sono appartati?" chiede Darkoth.
"Di certo non per bere un caffè" risponde Pip.
In un altro comparto, Calabrone si avvicina a Wasp:"Forse non avremo molti
momenti di tranquillità in seguito, e comunque ogni momento è buono".
"Per cosa?" chiede Jan.
"Sei felice del fatto che io sia qui?".
"Certo, puoi essere un ottimo elemento...".
"Non intendevo da quel punto di vista".
"Hank, lo sai bene che la tua compagnia mi fa sempre piacere".
Lo scienziato fa qualche passo in avanti e, istantaneamente, Wasp indietreggia
fino a toccare una parete. Hank allora appoggia le sue mani ai lati della testa
della donna.
"Hai detto che io non riesco a rassegnarmi. Ebbene, la tua risposta alla
mia prossima domanda potrebbe cambiare ciò".
"E la domanda sarebbe...".
"Quanto è serio il tuo rapporto con Visione?". Jan volta la testa.
"Non mi sembra una domanda così complicata. Forse la risposta fa più paura
a te che a me".
"Io... ecco, non lo so".
"Io ti conosco molto bene e sono certo che questo rapporto non ti convince
del tutto perchè non può darti tutto, nel bene e nel male. Avere accanto a te
compagne di squadra, amiche, in procinto di divenire madri ti deve aver fatto
riflettere".
"Sì... sì, ammetto che ci ho pensato".
"Ci sono cose che Visione non può darti, anche se non per sua colpa".
Hank si avvicina e, non notando alcuna resistenza da parte di Jan, si china per
baciarle il collo. "Visione può farlo questo?".
Wasp chiude gli occhi, perdendosi in sensazioni piacevoli. Talmente persa in
questo mondo da sogno da accorgersi solo all'ultimo che Hank le ha infilato una
mano sotto il top del suo costume.
"Visione può farlo questo?" chiede ancora Calabrone.
Trascinata dallo stupore o da qualcos'altro, Jan si lascia accarezzare per
alcuni secondi, fino a quando, con gentilezza, allontana da sé Hank. "Ti
prego, non ora, non in questo momento. Avremo tutto il tempo per parlarne una
volta conclusa questa vicenda".
"Vuoi davvero parlarne? Seriamente?" chiede Calabrone.
"Sì, te lo prometto". Chissà se, lasciandosi toccare in quel modo, ha
ostentato una qualche debolezza. Tuttavia non sente nulla di cui incolparsi.
"Adesso...".
"Ehi, voi due là dentro!" grida in quel momento Pip "Calmate i
bollenti spiriti e venite qua fuori".
I due eroi escono e, oltre al Troll e a Darkoth, trovano Warlock, che ha appena
adagiato Dragoluna su un tavolo d'acciaio. Subito i sofisticati strumenti del
quinjet analizzano le condizioni di Heather Douglas.
"Che le è successo?" chiede Wasp.
"Il Contemplatore e quell'essere nero" risponde Warlock.
"Si chiama Oort" si sente in dovere di specificare Calabrone.
"L'analisi conferma quello che mi hanno detto i miei sensi" continua
il guerriero dorato "Dragoluna non è in condizioni eccellenti, ma si
riprenderà".
"Perchè Oort non ci attacca direttamente?" chiede Darkoth "Il
suo potere sembra immenso".
"Sta facendo un gioco perverso con noi" ribatte Hank Pym "Il
tutto teso a questo suo enigmatico obiettivo finale: prima lo scopriamo e
meglio sarà. Sappiamo solo che le Gemme c'entrano in qualche modo".
"E lui ora ha quella della Mente" aggiunge Warlock.
"Se solo sapessimo qualcosa di più su di lui oltre al suo nome...".
IL
TITANO
Sistema Solare.
Al sicuro nella sua nave, Thanos analizza i dati in suo possesso. Ma non
fanno altro che confermare quello che già sa. È da un po' di tempo che il
Titano avverte una strana sensazione dentro di sé, una sensazione che non
provava da quando...
Osserva le stelle davanti a lui: deve andare a fondo di questa faccenda, anche
se questo lo riporterà faccia a faccia con uno dei suoi più valorosi avversari.
In quel momento la nave oltrepassa Plutone.
RICOMINCIAMO!
Zona Blu.
Drax e Thunderstrike decidono di concentrare i loro sforzi sul Cancellatore:
inizialmente Maht Pacle riesce con le sue armi a tenere a distanza gli eroi, ma
ben presto Arthur Douglas trova una breccia nel pur notevole sbarramento
difensivo del Cancellatore e, dopo averlo messo in difficoltà con un paio di
scariche cosmiche, rotola insieme a lui sul suolo lunare.
Thunderstrike sta per andare in soccorso di Drax quando qualcuno lo attacca da
un lato e lo scaraventa via. Cadendo a terra, l'alleato di Thor rotola per
svariati metri e quando finalmente si ferma avverte che il suo avversario sta
nuovamente per attaccare. Velocissimo, l'eroe alza la sua mazza e con una
raffica energetica riesce ad avere un attimo di respiro. E quando si rialza,
Thunderstrike ha una piccola sorpresa.
"Il Campione? Impossibile, non può essersi ripreso in così pochi
secondi". E non è il solo, tutti gli Antichi sembrano ancora nel pieno
delle forze, pur essendo la battaglia estenuante. C'è qualcosa che non va. E
Thunderstrike decide di sapere cosa: la sua mazza non è solo strumento di
offesa, riesce anche a rilevare energie insolite. E così poco dopo ha la
risposta.
QUEL
PICCOLO PROBLEMA CON GLI ALIENI
Spazio.
"Ragazzi, è la prima volta che ammiro le stelle in questo modo"
commenta Carl Walker "Se la ricompensa è questa, allora sono fiero di
indossare quest'armatura".
Le armature in realtà sono cinque e sono tutte nello spazio aperto, in attesa
di un probabile imminente pericolo.
"Ahimè, non siamo qui per ammirare il paesaggio" dice Tony Stark.
"C'entra ancora Scarlet, dunque?" chiede War Machine.
"Esatto: era nella base dei Vendicatori della Costa Ovest quando le è
accaduto qualcosa, ha pronunciato la parola Z'Nox, poi ha perso i sensi".
"E questo dovrebbe dirci qualcosa?".
"Ci dice molto: la razza degli Z'Nox tentò già una volta di invadere il
nostro pianeta e venne allontanata con una sorta di comunione mentale".
"Scarlet" mormora Michael O'Brien "Io non la conosco, ma un po'
mi fa paura".
"Esatto, non la conosci" interviene Eddie March "E non la puoi
giudicare: non c'è nulla da temere da lei".
"Ehi, calmo, facevo per dire. Credevo però che un solo Iron Man stesse nei
Vendicatori".
"Hai fatto i conti senza l'oste, ovvero Tony Stark" esclama Jim
Rhodes.
In quel momento i sensori delle armature di tutti e cinque gli eroi si attivano
quasi all'unisono. Brutto presagio.
"C'è qualcosa... o qualcuno... davanti a noi" dice Tony.
"Quanto è lontano?" chiede O'Brien.
"Sono più vicini di quanto pensavamo. Analizzando i dati in mio possesso
mi azzardo a dire che sono proprio gli Z'Nox". L'eroe si volta un attimo
indietro per ammirare quel piccolo punto nello spazio che è la Terra. Più in là
alcuni suo amici stanno combattendo una tremenda battaglia: quella imminente,
però, rischia di rivelarsi più fatale.
"D'accordo, sono loro" afferma Carl Walker "Come aveva detto
quella tizia: facciamoli fuori e torniamo a casa giusto in tempo per vedere
Celebrity Survivor".
"Non sarà così semplice" mormora Jim Rhodes, che ha intuito i timori
del suo amico.
"Ma cosa..." inizia Eddie March.
"Io non immaginavo potessero essere così tante". C'è ansia nella voce
di Tony Stark. "Ragazzi, sono in arrivo centinaia di navi spaziali, forse
superano il migliaio... e sono tutte dirette verso la Terra".
Il silenzio accoglie questa rivelazione, il silenzio spettrale del vuoto dello
spazio. Infine Carl Walker dice:"Era meglio se stamattina non mi alzavo
dal letto".
"Molte cose mi si stanno finalmente chiarendo, Ross" dice Nikki
Adams.
"Te l'avevo detto: bastava solamente aspettare".
"Il fatto è che con te si rischia di aspettare anche troppo".
"Se vuoi posso raccontarti di quella volta che...".
"No, ti prego: vai avanti!".
CONTINUA...
I
VENDICATORI presentano:
M COME FOSTER
Parte 3: FURGONE NERO
Giorno 5. Distretto M.
Il furgone nero si ferma con uno stridio di freni e dal mezzo escono due
tizi dall'aspetto decisamente singolare: a prima vista li si potrebbe scambiare
per un duo comico, simili a quelli che andavano di moda circa un secolo fa. Con
la differenza, però, che con questi due c'è poco da scherzare.
"Salve, gente" esordisce uno di loro "Siamo Poison e Remedy e
lavoriamo per l'Arena. Vedo che anche stanotte abbiamo attirato un folto
pubblico".
"Ih ih" ridacchia l'altro "Vohlio proprio vedere come
combattono".
"Guarda qui, Remedy, abbiamo una celebrità: Blob".
"Quello dei mutanti malvahi?".
"Già. In cerca di soldi, Dukes?".
"Quelli sono un' aggiunta al divertimento" afferma Blob "Non
rifiuterete di certo uno famoso come me che ha affrontato decine di volte gli
X-Men".
"Infatti non lo faremo" conferma Poison "Sei assunto. Però la
tua mole è decisamente imponente, non puoi salire sul nostro furgone: ti
forniremo dunque un indirizzo a cui recarti. Passiamo a questa bella ragazza
ora, c'è sempre richiesta di donne mutanti. Chi sei, tesoro?".
"Il mio nome è Hotgirl e tu non provare a chiamarmi tesoro".
"Che donna focosa" commenta Remedy ironicamente "Cosa hai fatto
prima d'ora?".
"Sono stata nel gruppo capitanato da Emplate, abbiamo affrontato un paio
di volte Generation X".
"Quei rahazzini, il nostro capo non li considera. Il tuo potere?".
"Con un alias come il mio quale credi possa essere?" chiede lei
maliziosa.
"Sei dei nostri" dice allora Poison "Ehi, tu chi sei? Hai un
volto così anonimo".
Tocca a Bill Foster. "Sono Goliath. E le mie capacità vi saranno
abbastanza chiare adesso".
"Puzzi di umano da un mihlio" lo sbeffeggia Remedy.
L'eroe cresce di dimensioni. "Credi che questo un umano possa
farlo?".
"Veramente notevole" commenta Poison "Anche tu puoi salire a
bordo. Voialtri, per oggi i reclutamenti hanno termine, ci vediamo tra un paio
di giorni".
Gli altri mutanti presenti se ne vanno sconsolati. Poco dopo Bill Foster e
Hotgirl salgono a bordo del furgone nero, sul retro, senza finestrini. Però da
lontano qualcuno li osserva.
"Guido, sembra che i nostri informatori dicessero il vero".
"Segui quel furgone, Dysart" esorta Forzuto "E stai attento a
non farti notare".
Giorno 5. REvolution.
Di buon mattino, Tony Stark si reca nell'ufficio privato dell'azienda da lui
fondata. Vuole solo un po' di pace, analizzare in tranquillità alcuni suoi
progetti: questa tranquillità gli verrà negata.
All'interno è già presente Carl Walker: il suo non è decisamente un volto
felice. Si alza e porge all'industriale un giornale con un articolo su Forza.
"L'hai letto questo?" è la sua domanda.
"Sì, ma ne so quanto te" risponde Tony.
"Come sarebbe a dire che ne sai quanto me? Con tutti i tuoi contatti e le
tue risorse non sei riuscito a saperne nulla?".
"Ascolta, Carl, posso comprendere la tua frustrazione, ma per ora questo
nuovo Forza è stato decisamente sfuggente. Non appena verrò a sapere qualcosa,
te la comunicherò".
"Puoi scommetterci che lo farai e non dovrai andare lontano. Mi sono fatto
assegnare dalla mia azienda un lavoro da portare a compimento qui a New York:
così ho una buona scusa per indagare più da vicino. E non provare a
dissuadermi".
"Non intendo certo farlo".
"Molto bene" conclude Carl Walker uscendo dalla sala "E poi... è
anche sovrappeso!".
Giorno 5. L'Arena.
"Questa è una grande serata, signori" dice Arcade "La serata
in cui verrà proclamato il nostro campione. Partiamo senza indugio con le
semifinali. La prima vede opposti Black Tom Cassidy e Pyro: si dice che il
legno non abbia scampo contro il fuoco, vediamo se si riesce a ribaltare i
pronostici".
I due contendenti fanno il loro ingresso nel terreno di gioco e subito parte
l'incontro. Black Tom mette subito in difficoltà Pyro lanciandogli contro
numerose scariche dal suo bastone: tuttavia l'australiano, seppur con
difficoltà, riesce ad evitarle. Dopo un ennesimo scarto, nota una piccola
apertura nello sbarramento difensivo di Black Tom ed immediatamente ne
approfitta: con una potente fiammata fa perdere l'equilibrio al cugino di
Banshee e, prima che costui possa rialzarsi, gli è addosso e lo stende con un
pugno.
"L'incontro è terminato" afferma Arcade "Il vincitore è
Pyro!".
Giorno 5. New York.
Essere ricchi comporta dei privilegi e tra questi c'è la possibilità di
acquistare qualsiasi luogo dove tu possa meditare (o sfogarti) in pace. Per
Daniel Rand, che si sta allenando in una sua palestra privata, si tratta di
entrambe le cose: è ciò che più lo preoccupa è il non sapere di cosa si tratta.
Mentre sferra calci e pugni ad un punching-ball, qualcuno gli appoggia
delicatamente una mano sulla spalla. Lui la afferra e ne sente la freschezza,
appartenente alla donna che ama. Misty Knight. A volte le parole non servono:
Danny si volta e la bacia con passione.
"In questi ultimi giorni ti ho visto troppo teso, Danny" dice la
donna.
"Sì, non ho certo fatto qualcosa per nasconderlo. Sai, Misty, credo che
abbia a che fare con K'Un-L'Un".
"La tua terra? Cosa può essere successo?".
"È questo il dubbio che mi rode: non ne ho idea. Nel corso delle mie
meditazioni ho strane, offuscate visioni che chiedono il mio aiuto. Ho deciso
di andare a fondo di questa faccenda: la prima tappa è un biglietto per
Pechino. Posso prenotarne due se...".
"Non hai bisogno di dirlo. Vengo con te".
Giorno 5. Esterno dell'Arena.
Il furgone guidato da Poison e Remedy si ferma di fronte ad un imponente
edificio. Poco dopo una porzione di terreno si apre davanti al mezzo, che si
cala nei sotterranei dell'edificio. La scena viene osservata da Forzuto e
Dysart, che scendono dalla loro auto e si guardano intorno.
"Svaniti nel nulla" dice Dysart.
"Beh, è tempo che utilizziamo un po' di inventiva. Io ne ho in gran
quantità" si vanta Guido Carosella.
Nel frattempo il furgone nero giunge a destinazione e si ferma. Hotgirl ed il
Golia Nero vengono fatti scendere, poi portati in un'altra stanza.
"Tra poco verrà il nostro capo a fare quattro chiacchiere con voi"
spiega Poison "Dunque rimanete qui e godetevi lo spettacolo".
C'è infatti uno schermo televisivo, che rimanda le immagini dei combattimenti.
Poison esce e poco dopo Bill Foster lo segue.
"Ehi, non hai sentito cosa ha detto?" prova a fermarlo Hotgirl.
"Su, che male posso fare se mi do una occhiata intorno?" ribatte Bill
allontanandosi.
Giorno 5. L'Arena.
"Signori, è il tempo della seconda semifinale prima degli eventi
principali di stasera. Nondimeno questo è uno scontro da sottovalutare, perchè
si trovano di fronte i due outsiders del torneo. Da una parte abbiamo Fatale,
una delle mutanti più affascinanti del pianeta, dall'altra invece il misterioso
Flux. Che inizino le danze!".
Le danze durano decisamente poco. Fatale si teleporta e spara delle raffiche
energetiche, ma Flux le assorbe senza problemi ed afferra la mutante con uno
dei suoi tentacoli. La agita per un po', poi la scaraventa via. Prima di
impattare contro un muro, Fatale ha già perso i sensi.
"Incredibile, è appena stato stabilito un nuovo record!" esulta
Arcade "Ed il merito è tutto di Flux!".
La folla acclama il suo campione più amato.
Giorno 5. Ufficio di Frank Ransome.
L'uomo è preda della rabbia. E la rabbia è una cattiva consigliera,
soprattutto quando hanno rigato la tua macchina preferita e devi spendere una
fortuna per riaverla com'era un tempo. Potrebbe andare alla polizia, ma non lo
farà: questa è una faccenda personale.
"Dunque vuoi sfidarmi, Celia, provocarmi" pensa "Hai scelto la
persona sbagliata. Non sono arrivato dove sono per caso".
Ricorda ancora il giorno in cui l'ha vista per la prima volta: era la hostess
più bella della sua compagnia. Per un po' la corteggiò, portandola a cena ed
offrendole qualche regalo. Quando però Celia vide che la cosa si stava
spingendo per lei troppo oltre, decise di troncare il rapporto: non le piaceva
Frank e per quello che aveva sentito dire in giro di lui non ci teneva nemmeno
ad essere sua amica.
L'uomo non la prese bene. Aspettò il momento giusto, poi sorprese la donna nel
suo appartamento. La costrinse a fare ciò che per lui era una sorta di
paradiso, mentre per Celia Jackson era un inferno. Onestamente non credeva che
sarebbe stato denunciato, era certo che Celia fosse una donna debole, fragile.
Comunque ha evitato il processo e la gogna pubblica e, con una pena
insignificante, è potuto tornare tranquillamente al suo posto. E non ha
dimenticato Celia, il suo tormento rappresenta per lui una gioia infinita.
Ransome prende un cellulare, acquistato solo tre giorni fa, e compone il numero
della Kruma International. "Telenet, informazione gratuita. L'utente non è
abilitato al tipo di chiamata richiesta".
L'uomo chiude la comunicazione, rimanendo stupito: è una multinazionale, come
può... Il cellulare in quel momento suona. Un numero privato. Senza pensarci
due volte, Ransome risponde:"Pronto?".
"Signor Ransome, buongiorno. Sono l'agente McNiven".
"Oh no" pensa lui.
"Ci risulta che lei abbia appena fatto una telefonata alla Kruma
International, dove lavora Celia Jackson. Lei di certo sa che l'ordinanza
restrittiva emessa nei suoi confronti le impedisce di avere qualsiasi tipo di
rapporto con Celia Jackson, anche a lunga distanza. Questo le costerà
caro".
"Aspetti, io mi sono sbagliato...". "Ma come hanno fatto a
sapere che sono stato io a chiamare?".
"Lo spiegherà al giudice, buona giornata".
La comunicazione viene bruscamente interrotta, ma poco dopo il cellulare suona
ancora. Ed è ancora un numero privato.
"Agente McNiven, io non..." inizia Ransome.
"Gran brutta situazione, vero?". La voce la riconosce subito, è
Celia. "Forse dovresti provare a risolverla". E senza dargli il tempo
di ribattere chiude.
Frank Ransome ascolta per svariati secondi il segnale di linea libera.
Giorno 5. L'Arena.
"Signori, siamo giunti al clou della serata. Ecco a voi i finalisti del
torneo: il vincitore andrà contro il nostro campione, in uno scontro fino alla
morte. Non vi eccita tutto questo?". Un grido collettivo è la risposta
affermativa. "Allora senza indugio partiamo. Che entrino Pyro e
Flux!".
I due contendenti si lanciano subito all'attacco. Inizialmente è St. John
Allerdyce a tenere a distanza il suo avversario, grazie alle sue fiammate:
intuisce subito però che questa tattica attendista non gli servirà a nulla.
Dunque, con un agile balzo, si porta a poca distanza da Flux e lo inonda di
fiamme. Il giovane mutante urla e si agita, mentre Pyro si ritrae, certo della
sua vittoria.
Ma non ha fatto i conti con la voglia di vincere di Flux. Concentrandosi,
riesce ad assorbire le fiamme nella sua massa gelatinosa. Poi, prima che Pyro
possa reagire, lo afferra con una sua spira e lo sbatte più volte al suolo, con
violenza.
"Fermo, Flux!" lo blocca Arcade "Ormai hai vinto. Risparmia le
tue energie per il prossimo scontro. Forza, gente, acclamate il vincitore del
torneo!".
La gente lancia grida di trionfo, ma Flux non le ascolta: è tutto teso per
l'imminente confronto. E quando Pyro è stato portato via, una porta inizia
lentamente a sollevarsi.
Giorno 5. Hammer Industries.
"Papà, questa la devi proprio vedere" dice Justine Hammer.
"Sto già osservando, figlia mia" ribatte l'industriale "E quello
che vedo non mi piace. Cosa ci fa Forza sul tetto di questa azienda?".
"Io un'idea ce l'avrei".
Hammer si porta le mani ai capelli. "Ma di tutti i luoghi del mondo quegli
idioti dovevano portarlo proprio qui?".
"Ecco cosa accade quando si assolda della manodopera di seconda mano"
commenta Justine.
Intanto, ignaro di questi discorsi, Dale West attende il suo incontro. I Duri
sono avversari da non sottovalutare, ma è certo di poterli sconfiggere. Dunque
rimane sorpreso quando, oltre ai tre criminali, altri due lo circondano.
"Salve, Forza" dice Montana "Lascia che ti presenti Jester e il
Matador. Oh, eravamo qui per un incontro di affari, vero?".
"Sì, Montana, i nostri affari" risponde Fancy Dan.
"Volete uccidermi, vero?" intuisce Dale.
"Che brutta parola" ribatte Jester "Diciamo solo che siamo
qui... per divertirci".
Il bue conferma il tutto con un grugnito, mentre il Matador si mette in
posizione.
Giorno 5. L'Arena.
Bill Foster si aggira furtivo per i corridoi dell'edificio, arrivando infine
vicino al terreno di scontro. Vede una immensa massa gelatinosa con un aspetto
vagamente umanoide ed una porta che sta per aprirsi.
"Ehi tu" lo richiama una voce.
Bill si volta. Davanti a lui si parano Toad, Black Tom Cassidy, Valanga, Fatale
e Phantazia.
"Ti riconosco" dice Mortimer Toynbee "Sei quello che ha
sconfitto Spacca-Atomi, era su tutti i giornali. E sei stato anche in Giappone.
Non sei qui per entrare a far parte del torneo, sei una spia!".
"Aspettate, posso spiegare..." inizia Bill.
"Non c'è nulla da spiegare" lo interrompe Black Tom Cassidy
allungando il suo bastone.
"Gran brutta situazione" pensa il Golia Nero
Giorno 5. Lo scontro finale.
"Signori, il nostro campione è di quelli più inaspettati, che fino a
pochi giorni fa lottava a fianco del più famoso gruppo di mutanti. Però lui non
è un eroe senza macchia e senza paura, anzi, è un ladro ed un rubacuori
proveniente dalla affascinante e misteriosa New Orleans. Sì, avete capito bene,
il nostro campione è uno degli X-Men! Ecco dunque a voi...".
La porta si apre completamente ed il suddetto campione fa il suo ingresso.
"... GAMBIT!".
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
La caduta degli Antichi